La Casina delle Civette a Villa Torlonia: una dimora dal fascino misterioso

L’eclettismo dell’architettura della Casina delle Civette: scopri gli angoli e le stanze più belle di questo luogo incantevole

Casina delle Civette Roma

Nella cornice di Villa Torlonia, uno dei parchi più belli di Roma, si trova un gioiello architettonico di particolare bellezza: la Casina delle Civette. Questa piccola dimora dall’aspetto eclettico e bizzarro fa oggi parte dei Musei di Villa Torlonia ed è un villino dal fascino senza tempo che merita di essere visitato. Io l’ho scoperta in tempi recenti, l’ho sempre guardata e fotografata dall’esterno senza capire che poteva essere visitata anche all’interno. Ci torno continuamente, perchè mi piace perdermi in questa strana suggestione che mi prende quando sono lì davanti. Mi piace immergermi in un tempo lento per ciondolare pigramente e guardarmi intorno, perchè ogni volta scopro dettagli che non avevo colto le volte precedenti.

La Casina delle Civette è un luogo speciale, dove la fantasia e l’originalità prendono vita nei piccoli dettagli: nei colori, nelle forme e nei materiali utilizzati. Già dall’esterno vieni catturato dall’architettura fiabesca, grazie all’affascinante mescolanza di stili ed elementi decorativi, addossati l’uno all’altro in modo apparentemente caotico e invece assolutamente armonico.

L’esterno della Casina delle Civette è senza dubbio tra le parti più affascinanti dell’edificio. Ti consiglio di esplorarla lungo tutto il perimetro per coglierne i particolari: le cesure, gli incastri, le arcate, le loggette, i capitelli decorati, le vivaci tegole smaltate addossate alla superficie scura dei tetti in ardesia. E poi porticine, balconi, finestrelle, occhialoni, lanterne, pertugi, tetti spioventi e vetrate colorate, grandi e piccole: tutto crea un suggestivo gioco di forme e movimento che conferisce a questa dimora un fascino artistico ed estetico unico a Roma.

Poi all’interno tutto cambia. Dall’aspetto esterno di un folle villaggio medievale, all’interno ti ritrovi in un ambiente raffinato ed elegante, con stilemi decorativi tipici del Liberty e vetrate Tiffany. Questo è il risultato della ristrutturazione degli interni avvenuti nel 1908 per intervento di Giovanni Torlonia Junior, nipote di Alessandro Torlonia. Trasformazioni e aggiunte che hanno cambiato completamente il volto della primordiale capanna svizzera, originariamente concepita come luogo di evasione dalla severità della residenza principale.

La Storia della Casina delle Civette

Fu Alesssandro Torlonia a commissionarne la realizzazione nel 1840 e si rivolse per questo a Giuseppe Jappelli che, oltre ad essere un noto architetto, era anche uno dei più grandi progettisti di giardini del suo tempo. La sua capacità di creare giardini romantici e pittoreschi lo rese molto popolare tra i nobili e gli aristocratici dell’epoca, che cercavano di creare ambienti naturali e suggestivi all’interno dei loro possedimenti. La costruzione di una capanna svizzera rispecchiava proprio questa tendenza, con l’intento di creare un luogo rustico e romantico all’interno dei giardini della residenza principale.

Successivamente, come già detto, la Casina delle Civette subì una radicale trasformazione. Gli interni furono completamente ristrutturati con uno stile decorativo tipico del Liberty e dell’Art Nouveau, che conferirono alla dimora l’aspetto pregevole e raffinato che si ammira oggi.
Dal 1917, la Casina delle Civette fu affidata all’architetto di famiglia, Vincenzo Fasolo, che la ristrutturò e decorò con grande fantasia, avvalendosi dei più noti artisti e maestri vetrai dell’epoca, tra cui Duilio Cambellotti, Paolo Paschetto, Umberto Bottazzi e Vittorio Grassi.

Durante l’occupazione anglo-americana del 1944, la Casina delle Civette ha poi subito una grave distruzione e l’incendio del 1991 ne ha aggravato ulteriormente il degrado.
Per fortuna dal 1992 al 1997 un lungo e meticoloso lavoro di restauro ha permesso di restituire alla città questa incantevole dimora, che oggi fa parte del patrimonio artistico e culturale di Roma insieme agli altri edifici di Villa Torlonia: Casino Nobile, Casino dei Principi, il Teatro, la Serra Moresca e la Torre Moresca, quest’ultima appena riaperta al pubblico, ma solo il sabato e fino al 23 giugno.

Le Stanze più belle al Pianterreno

Tutte le stanze sono decorate con affreschi, stucchi e splendide vetrate colorate che sfruttano gli effetti di luce e colore in modo creativo e avvolgente. Le vetrate in stile Tiffany si caratterizzano proprio per l’uso di vetro colorato e smaltato, incastonato in piombo o rame, e per i disegni ispirati alla natura, alle piante e agli uccelli. I pavimenti in marmo e ceramica si abbinano al tema di ogni Stanza (ciclamini, trifogli).

Le vetrate presenti nel villino del principe Torlonia sono tutte opera della bottega di Cesare Picchiarini, detto “Mastro Picchio” che le ha realizzate su disegni di Duilio Cambellotti, ad eccezione delle splendide vetrate del “Balcone delle rose” realizzate da Paolo Paschetto.

È soprattutto la presenza delle civette a caratterizzare la Casina, ripetute ovunque nelle decorazioni e negli oggetti d’arredo, anche se molti di questi purtroppo sono andati persi.

La Sala delle Civette

Tra le stanze più famose c’è la Sala delle Civette, così chiamata per via della vetrata a tre pannelli che raffigura due civette stilizzate. Esternamente è la finestra che affaccia accanto all’ingresso principale.

Casina delle Civette Roma
Vetrata interna Sala delle Civette
Casina delle Civette Roma
Vetrata esterna Sala delle Civette

La Sala da Pranzo

Le vetrate delle finestre e delle porte della Sala da Pranzo presentano decorazioni a tralci d’uva e foglie, realizzate dal Laboratorio Picchiarini.

vetrate interne della Sala da pranzo
vetrata esterna della Sala da Pranzo
dettagli delle vetrate della Sala da Pranzo

La Stanza del Chiodo

La Stanza del Chiodo è caratterizzata dalla maestosa vetrata realizzata da Duilio Cambellotti, con decorazioni di pampini e grappoli d’uva che si ripetono anche negli stucchi del soffitto.

vetrata interna della Sala del Chiodo
vetrata esterna della Sala del Chiodo

Il Salottino delle 24 Ore

Bellissimo il Salottino delle 24 Ore, il salottino del principe, di forma ottagonale, in cui predominano i colori pastello del rosa, celeste e verde. La volta a cupola del soffitto è decorata con un motivo a roseto dipinto da Giovanni Capranesi con otto riquadri, ciascuno contenente immagini di fanciulle danzanti.

All’esterno, il Salottino delle 24 Ore corrisponde a quella suggestiva Casa degli Gnomi che si incontra appena usciti dalla porticina della Scala delle Quattro Stagioni. Nella lunetta del sovrapporta troviamo la scritta “Sapienza e Solitudine” che rappresenta la necessità della conoscenza e della meditazione solitaria per raggiungere la saggezza. E di nuovo sono rappresentate le civette, simbolo ricorrente della Casina.

Volta del Salottino delle 24 Ore
Interno ed esterno del Salottino delle 24 Ore

Le Stanze più belle al Primo Piano

La Stanza da Letto del Principe

Salita la bella scala in legno che conduce al piano superiore, troviamo la Stanza da Letto del Principe, caratterizzata da una bella bow-window. In origine era piena di simboli e arredi legati alla civetta e agli uccelli notturni, in piena sintonia con il carattere schivo e tenebroso del principe. Ciò che resta oggi è solo il grande rosone al centro del soffitto che raffigura dei pipistrelli in volo. Peccato per tutti gli arredi a forma di civetta che sono andati perduti: la stoffa da parati, i pomelli del letto, le lampade da tavolo, la brocca d’acqua e anche la vetrata di Cambellotti “Le Civette nella notte” il cui bozzetto è esposto nella Stanza delle Civette. Ora al centro della stanza troviamo un pannello con quattro vetrate geometriche che raffigura frutti, eseguite su disegno di Umberto Bottazzi. Peccato davvero, perché la mancanza degli arredi originali rende la stanza incompleta, priva della sua originaria e affascinante aura.

La Stanza del Principe

Il Balcone delle Rose

Ma particolarmente incantevole è il Balcone delle rose, proprio accanto alla Stanza da Letto del Principe. È chiuso da vetrate disposte una accanto all’altra, creando una parete continua di colori e decorazioni di rose, nastri e farfalle. Ciò che le rende speciali è il fatto che non sia stata utilizzata alcuna pittura per creare gli effetti cromatici delle farfalle, che sono stati realizzati grazie alla maestria dell’artigiano vetraio, che ha plasmato la pasta vitrea con estrema precisione e cura dei dettagli. Il balcone si affaccia su un terrazzino a loggetta sorretta da colonnine con capitelli che riproducono, appunto, le civette.

Il Balcone delle Rose
vetrate interne del Balcone delle Rose
veduta esterna del Balcone delle Rose

Il Salottino dei Satiri

Tra le mie stanze preferite, il Salottino dei Satiri, per la forma, le dimensioni e gli elementi architettonici che lo caratterizzano. Occupa il cupolino in cima alla struttura ottagonale che ospita, nella parte inferiore, il Salottino delle 24 Ore. Un ambiente molto piccolo e proprio per questo suggestivo.

Il Salottino deve il suo nome alle piccole statue di satiri seduti sul bordo dell’occhialone del soffitto, davvero simpatici e divertenti. All’esterno l’occhialone è coperto da una lanterna, come un comignolo stravagante e inusuale: niente è lasciato al caso, ogni dettaglio è davvero affascinante!

dettagli del Salottino dei Satiri

La Stanza degli ospiti

Tra la Stanza degli Ospiti e la Stanza delle Rondini ecco ora un piccolo passaggio a forma di loggia. È un passaggio chiuso da una luminosa vetrata realizzata dal maestro vetraio Cesare Picchiarini, con dei tortiglioni gialli e rossi scuri. La luce che filtra attraverso la vetrata crea dei bellissimi riflessi che sembrano avvolgerti in una calda giornata primaverile, anche se fuori il tempo è grigio e piovoso.

vetrate interne ed esterne della Stanza degli Ospiti

La Stanza delle Rondini

Incantevoli le vetrate della Stanza delle Rondini, dove le rondini sembrano volare libere nel cielo.

Il tema delle rondini è presente sia nelle vetrate della bella loggetta, sia nei dettagli e nei rilievi in stucco posti agli angoli della stanza che riproducono le varie fasi della vita delle rondini. Una rappresentazione dalle tonalità delicate che ti fanno desiderare di volare insieme alle rondini nel cielo libero, tra le nuvole, con il vento tra le ali, che bella sensazione. Gli stessi colori sono ripresi dalle vetrate blu cielo che danno sul parco, quelle finesse!

vetrata interna della Stanza delle Rondini
veduta esterna e interna della Stanza delle Rondini

Il Bagno degli Ospiti

Da non perdere il Bagno degli ospiti, un piccolo ambiente di forma quadrangolare con una piccola loggia. È decorato con belle maioliche che raffigurano i fiori gialli del maggiociondolo, ma ho amato particolarmente le bellissime vetrate della loggia! Rappresentano un paesaggio lacustre dai colori decisi e vivaci, con un elegante cigno bianco al centro della scena. Le vetrate laterali completano il paesaggio con raffinate decorazioni floreali di iris e tife.

vetrata interna del Bagno degli Ospiti
veduta esterna e interna del Bagno degli Ospiti

La Stanza dei Ciclamini

La Stanza dei Ciclamini prende il nome dal pavimento decorato con delicati disegni di ciclamini. Ma la vera attrazione di questo ambiente è la meravigliosa vetrata “I pavoni”, realizzata dal maestro vetraio Umberto Bottazzi.
L’opera, composta da sei pavoni posti in scala attorno a un vaso, è considerata una delle più belle nel campo delle vetrate artistiche, con forme geometriche su vetri policromi legati a piombo che creano un incantevole gioco di luci e colori. In particolare i colori riproducono con grande maestria e luminosità le sfumature del verde, del blu e del giallo.

La Galleria Sospesa

Molto scenografica è la Galleria Sospesa, quel passaggio in legno dall’aspetto un pò medievale che cattura subito l’attenzione appena varchi il cancello della Casina. Collega il villino alla Biblioteca delle Arti Applicate, situata nella dependance adiacente.

Se hai tempo e sei negli orari previsti (sabato escluso), puoi visitare la Biblioteca di Arti Applicate, una biblioteca moderna che custodisce circa 1400 volumi sulle tecniche di lavorazioni artistiche.

vetrate interne del ponte sospeso
Il ponte sospeso veduta esterna e interna

La Scala delle Quattro Stagioni

Sono uscita infine all’esterno attraverso la Scala delle Quattro Stagioni. Che dire? Un’uscita ad effetto con pochi gradini tra i tetti inclinati e le falde spioventi. Sembra quasi di riemergere da un luogo incantato e tornare alla realtà.

Le vetrate laterali della Scala riproducono le Quattro Stagioni, mentre le sovraluci a forma di rombo rappresentano il volo di uccelli migratori: rondini, tordi e allodole.

vetrate della Scala delle Quattro Stagioni
veduta esterna e interna della Scala delle Quattro Stagioni
l’uscita dalle Scale delle Quattro Stagioni

I biglietti e la visita

Entrata gratuita per i possessori della Mic Card (eccomi!). Io l’ho acquistata qui, direttamente on line prima di accedere alla Casina. Solo per i residenti di Roma e provincia, €5,00 valida 12 mesi.

Biglietto cumulativo o singolo per i diversi musei di Villa Torlonia da acquistare on line (entro il giorno precedente) o il giorno stesso presso il Casino Nobile. Qui il link per la scelta e l’acquisto dei biglietti.

La visita alla Casina dura circa 45 minuti, naturalmente dipende da quante foto vorrai fare. È un luogo frequentato soprattutto dai romani ma molti turisti cominciano a scoprirlo, stanchi della folla e delle file lunghissime dei luoghi romani più battuti in centro città.

Da vedere nei dintorni

Il particolare Quartiere Coppedè, la città universitaria, la Rinascente di Piazza Fiume, il bellissimo Mausoleo di Santa Costanza presso la Basilica di Sant’Agnese fuori le mura.

Come raggiungere la Casina delle Civette

Indirizzo: Via Nomentana n.70, Roma
Quartiere: Nomentano

Per raggiungere il Museo della Casina delle Civette, puoi utilizzare il bus. Non essendo la fermata della metro nelle immediate vicinanze, puoi comunque raggiungerla facilmente dalle fermate più vicine: la fermata Policlinico (Metro B) dista solo 750 metri, che puoi percorrere in 15 minuti a piedi, mentre dalla fermata Bologna (Metro B), che si trova ad 1 km di distanza, puoi arrivarci in circa 20 minuti a piedi.

Bus:
60, 62, 66, 82
fermata: Nomentana/Villa Torlonia

Calcola il Percorso!

Per maggiori info: Musei di Villa Torlonia

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