A piedi dalla Residenz e il suo giardino, alla movida di Schwabing, all’Englisherer Garten
Terzo giorno a Monaco: il mio itinerario a piedi
Siamo a Monaco da tre giorni e domani partiamo per Praga con il Flixbus. È il nostro ultimo giorno in terra bavarese. Abbiamo visto chiese, palazzi e musei e oggi vogliamo prenderla in relax, passeggiare tra parchi e giardini, a stretto contatto con la natura.

Monaco itinerario a piedi
Ci ritroviamo presto al mattino a Marienplatz, come ogni giorno. Andremo a visitare la Residenz e i suoi giardini e arriveremo all’Englisherer garten. Queste giornate di fine agosto sono calde e soleggiate. Dalla piazza si alzano note di musica araba.
Prendiamo la Weinstrasse, accanto al Municipio Nuovo e ci incamminiamo verso Odeonsplatz, la zona di Monaco in cui le tracce degli influssi italiani sono più evidenti.
La Weinstrasse con i suoi bei negozi e le caffetterie si allunga poi nella Theatinerstrasse.
La Theatinerkirke
Dieci minuti a piedi e proprio all’imbocco dell’Odeonsplatz incontriamo la Theatinerkirke, la chiesa color senape dedicata a San Gaetano di Thiene. È una delle più grandi e importanti chiese barocche di Monaco, che ci piace perché di impronta italiana, progettata da due architetti nostrani. E perché con i suoi intonaci bianchi e le grandi dimensioni interne emoziona di un’atmosfera solenne e maestosa.
Si può arrivare tramite metro U3 – U6, fermata Odeonplatz.
Feldherrnhalle
Uscendo dalla chiesa, ecco di fronte il porticato con i leoni: la Loggia dei Marescialli – Feldherrnhalle – che riprende fedelmente l’architettura fiorentina della Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze. Anche qui, ai lati della scalinata troviamo due leoni, che sono il simbolo della città di Monaco.
Percorriamo l’arco della piazza ed entriamo sulla destra nei giardini che circondano la Residenz.
La Residenz e il suo giardino
La Residenz è il Palazzo Reale, fino agli inizi del 900 sede del governo, di principi e di re. Oggi è un museo molto esteso, con edifici che datano dal XVI al XVII secolo.
Nell’Hofgarten, l’ampio e rinascimentale giardino che fronteggia la Residenz, troviamo in sequenza:
il monumento ai caduti
l’edificio che ospita la Cancelleria dello Stato bavarese
il Residenztheater
il tempio di Diana.

Monaco | La Residenz, gli Hofgarten, la Cancelleria, il Tempio di Diana
Il Residenztheater è un teatro di stile rococò, noto anche come il Cuvilliés Theater. è stato inaugurato nel 1750 come sontuoso teatro dell’Opera, ma è stato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e poi ricostruito. Qui vengono tutt’oggi messe in scena rappresentazioni teatrali, opere, concerti ed eventi speciali.
Al centro del giardino troviamo il Tempio di Diana, che risale al 1615. Da qui partono otto viali che disegnano tutt’intorno uno spazio geometrico in cui passeggiare e rilassarsi. O incontrare novelle sposine per gli scatti di matrimonio. Vi si svolgono anche concerti ed eventi di danza.
Schwabing, il quartiere della movida
Lasciamo la Residenz e i suoi giardini per raggiungere l’Englisherer Garten, per immergerci nell’ombra e nelle acque di questo bellissimo parco.
Dall’Odeonsplatz possiamo arrivare a piedi fino all’Englisherer garden o prendere la U3/U6 e dopo due fermate scendiamo a Giselastrabe. Ci ritroviamo a Schwabing, un quartiere antico con case e ville di fine ‘800, in cui vissero, tra gli altri intellettuali politici, Lenin e Trotzky.
Si trova sulla Leopoldstrasse ed è oggi il quartiere degli artisti e degli studenti, un centro della movida giovanile, perché ricco di negozi, locali, atelier, pub, cinema, musei.
Ci dirigiamo a prendere il bus 54 e lungo la strada al n.36 della Leopoldstrasse ci imbattiamo nel Walking Man, una scultura alta 17 metri di un uomo, appunto, intento a camminare.

Monaco | Jonathan Borofsky, Walking Man,1995
L’Englisherer Garten
Il bus 54 dopo due fermate ci lascia alla Chinesisher Turm, la Torre Cinese, alta 25 metri, intorno alla quale prendono posto i 7000 tavoli del biergarten.
Per mangiare c’è il self-service, dove puoi scegliere tra i piatti della tradizione tedesca: stinco e cotolette di maiale, wurstel e salsicce, crauti e patatine fritte o saltate in padella con panna acida. Ad accompagnare il pasto, brezel e birra.
Al momento di pagare la cassiera mi dice qualcosa che non capisco, con un cenno mi indica uno stand. Boh, continuo a non capire. Al tavolo, mi spiegano che restituendo il boccale vuoto mi ridanno la caparra. Un po’ come i nostri carrelli della spesa, insomma, che quando riconsegni, recuperi la moneta. Ecco, un ottimo modo per non spargere vetro in giro o non farti portare il boccale a casa. Va beh, volendo…

Monaco | Biergarten am Chinesischer Turm – biergarten della Torre Cinese
Comunque amo tantissimo questi biergarten. Li ho assunti a miei luoghi preferiti. Passerei qui un sacco di tempo, almeno solo per spiare quelle famiglie li, la calma dei tedeschi che parlano, sorridono, raccontano qualcosa di incomprensibile, sembrano simpatici e bevono, quanto bevono!
Ho i fumi della birra che circolano nelle vene e mi offuscano la testa. Camminiamo per smaltire. Saluto tutti allegramente. Ci dirigiamo verso l’Eisbach, il fiume artificiale che attraversa l’Englisherer Garten e si getta poi nell’Isar. Sulle sue rive, all’ombra degli alberi secolari e sui prati ben tenuti, biciclette abbandonate, gruppi di ragazzi e ragazze, bambini, famiglie. E nudisti, si. Un uomo nudo al centro del ruscello si bagna serenamente. Mi guarda quasi con rimprovero. “Che, me stai a guardà?” “?!” ma sono solo io che lo penso. Sono in imbarazzo ah, ah.

Monaco | Englisherer Garten, Eisbach
Trascorriamo qui il pomeriggio. Lungo il viale incontriamo un artista che suona uno strumento orientale, uno di quelli che infonde serenità alla prima vibrazione. Poi un laghetto, una signora che ci regala palloncini rossi, cascate rumorose. Nell’acqua. bagnanti che si lasciano trasportare velocemente dalla corrente del fiume.
Arriviamo all’inizio del fiume, dove c’è un’altra entrata, e ci sediamo sotto gli alberi a guardare i ragazzi con il surf, gli urban surfers, che cavalcano le onde proprio dove il fiume è più impetuoso. Pochi di loro riescono a restare in piedi per più di pochi secondi. Una vera sfida con l’acqua che offre spettacolo a chi si ferma a incitarli dalla rive o dal ponticello, a due passi dalla fermata del bus 100, su Prinregentenstraße (nei pressi c’è anche il Nationalmuseum Haus d. Kunt) che in due fermate ci riporta a Odeonsplatz.
Per cena ci fermiamo alla birreria Augustiner am Dom che abbiamo adocchiato ieri, affollata e promettente, mentre eravamo nei pressi della Frauenkirche. Sulla Fruenplatz infatti. E’ una birreria tipica bavarese, dove la birra viene servita su tavolacci di legno e il personale è vestito in costume tipico. Il menu propone piatti della tradizione regionale, con maialino e wurstel, crauti, canederli e cotolette.
Non siamo del tutto soddisfatti – l’acqua molto cara – ma siamo seduti all’aperto e ci godiamo la nostra ultima serata a Monaco.
Brindiamo insieme agli amici tedeschi che ci affiancano al tavolo. Prosit!
Speriamo di tornare!
Auf wiedersehen München. Bis bald! (…si dice così?)
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